Care alunni e cari alunni,

in questa occasione memorabile rappresentata dalla festività del lavoro, voglio condividere con voi una riflessione  che il magistrato Doris Lo Moro, recente ospite della nostra provincia nel contesto di una Rassegna dedicata alla legalità, ha voluto partecipare a ragazzi vostri coetanei. Doris Lo Moro, forte della sua esperienza di sindaca di Lamezia e di membro della Commissione Affari costituzionali, ci ha invitato a distinguere fra due forme nettamente distinte di lavoro. Da un parte il lavoro consacrato dagli articoli 1 e 4 della Costituzione, oltre che dal Codice civile e dai Contratti collettivi, il lavoro inteso come miglioramento comunitario, come progresso collettivo, come benessere sociale, dall’altra “a fatica”, solo apparentemente sinonimo di lavoro in dialetto calabrese. In realtà la fatica comprende al suo interno non solo il lavoro inteso come promozione dell’uomo e del cittadino, ma anche le devianze dello sfruttamento o dell’operosità mafiosa. E anche al giorno d’oggi, care studentesse e cari studenti, è assolutamente necessario distinguere tra il lavoro che nobilita ed eleva l’uomo da quei surrogati che “non recano in sé valore, non arricchiscono (in tutti i sensi), non danno identità" (Carmen Leccardi, Il lavoro come piacere. Il nuovo sguardo sul lavoro delle giovani donne del Mezzogiorno, Torino, 1995).

I docenti nella loro discrezionalità approfondiranno tematiche inerenti alla festività odierna.

Buona festa del lavoro a tutta la comunità scolastica

Il DS

prof. Francesco FIUMARA

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